Cass. Pen., Sez. I, sent. 4 giugno 2021, n. 36704: detenzione domiciliare e affidamento “sine die”

Cass. Pen., Sez. I, sent. 4 giugno 2021, n. 36704

Presidente: SIANI, Relatore: ALIFFI

 

Con la sentenza n. 36704/2021 il Collegio ha dichiarato infondato il ricorso avverso l’ordinanza del 08/04/2020 del Tribunale di Sorveglianza di Ancona.

Secondo la ricorrente, l’interpretazione delle norme cui è pervenuto il Tribunale è erronea perché introduce una evidente disparità di trattamento tra il genitore detenuto ed il genitore affidatario detenuto in contrasto con i principi costituzionali fissati dall’art. 31 Cost.

A tal proposito la Corte di Cassazione si è espressa affermando l’impossibilità di condividere la tesi secondo cui: tra i soggetti che beneficiano della detenzione domiciliare deve essere incluso il cd. “affidatario sine die” di figli minori di genitori privati della responsabilità genitoriale.

La Corte ritiene tale assunto contrastante con l’art. 47-quinquies o.p. che individua, quali soggetti legittimati a godere della detenzione domiciliare, la madre detenuta e solo in via subordinata e in presenza di specifici requisiti il padre detenuto.

L’affidamento, a prescindere dalla sua qualificazione “sine die”, è un istituto provvisorio (cfr. Corte EDU, R.V. e altri c. Italia 18.7.2019), volto a far fronte alle esigenze del minore, temporaneamente privo di un ambiente familiare, tramite l’assegnazione all’affidatario di poteri limitati da esercitare sotto la costante vigilanza dei servizi sociali.

La natura giuridica dell’istituto dell’affidamento infra-familiare quindi, disciplinato dalla l. 4 maggio 1983 n. 184, non consente l’equiparazione dell’affidatario al genitore naturale o adottivo.

La giurisprudenza di legittimità ha altresì precisato che: il “legame tra madre e figlio” (preso in considerazione dalle sentenze della Corte Costituzionale per ampliare la portata applicativa della detenzione domiciliare speciale, da ultimo in favore del minore affetto a handicap grave (n. 18 del 2020)), costituisce una differente situazione familiare da quella che si determina in virtù del provvedimento di affidamento tra il minore e l’affidatario: la prima è fondata sulla «naturale stabilità del rapporto fin dalla nascita del minore così da condizionarne lo sviluppo e la formazione», mentre la seconda è legata ad esigenze temporanee ed è comunque sempre revocabile.

Qui il testo della sentenza.

 

A cura di Yasmine Spigai

Contributi simili

Il diritto alla tutela indennitaria contro la disoccupazione involontaria (NASpI) a favore dei detenuti che lavorano alle dipendenze dell’Amministrazione penitenziaria

Il contributo è volto a - per così dire – “riannodare le fila” della situazione legata al diritto alla tutela indennitaria contro la disoccupazione involontaria (dal 2015, NASpI) da parte dei detenuti impiegati come lavoratori alle dipendenze dell’amministrazione penitenziaria, allo stato riconosciuto a seguito di alcune pronunce della giurisprudenza di merito (mentre – a quanto consta – non ci sono state occasioni, al momento, per una presa di posizione da parte della Cassazione), a fronte di un orientamento “resistente” assunto dall’Inps, tuttora restio ad accogliere, in via amministrativa, istanze tese all’ottenimento dell’indicato trattamento indennitario di natura previdenziale.…

Leggi tutto...

15 Settembre 2022

Don Gino Rigoldi racconta a “la Repubblica” la sua esperienza sulle carceri minorili italiane

È stata pubblicata ieri sul sito di “la Repubblica” l’intervista a Don Gino Rigoldi, cappellano dell’I.P.M. “Cesare Beccaria” di Milano, che, dopo essersi concentrato sulle fragilità dei giovani attualmente in istituto, lancia un invito alla chiusura delle carceri minorili italiane…

Leggi tutto...

1 Settembre 2021

L’essenza dell’habeas corpus nel confronto con la libertà di circolazione: la sentenza n. 127 del 2022 C. Cost.

Con la sentenza ivi in commento, la Consulta è intervenuta su un tema strettamente connesso all’universo penitenziario, ovvero la duplice…

Leggi tutto...

30 Maggio 2022

A cura di Alessia La Villa e Alessandro Vanni (casa editrice Erikson)
METÀ GIARDINO, METÀ GALERA. Le parole del carcere nella musica italiana.

Si segnala l’uscita del volume dal titolo “METÀ GIARDINO, METÀ GALERA. Le parole del carcere nella musica italiana.“, a cura…

Leggi tutto...

19 Settembre 2024

Le osservazioni di Michele Passione sulla proposta di riforma elaborata dalla fondazione “Falcone”

Mentre si rincorrono voci su quale testo verrà esaminato martedì in Commissione Giustizia della Camera sui progetti di riforma della disciplina concernente l’ergastolo ostativo dopo l’ordinanza n.97/2021, anche la Fondazione Falcone ha presentato la sua proposta di legge, adesivamente commentata sulle pagine del Dubbio e successivamente ivi illustrata da uno dei suoi estensori, che ha sostenuto che il testo si muove “nella prospettiva indicata dalle Corti”.…

Leggi tutto...

14 Novembre 2021

Torna in cima Newsletter