La Raccomandazione ha lo scopo (come si legge nel comunicato-stampa di presentazione) di guidare le Autorità nazionali nella elaborazione di una normativa e nella predisposizione di politiche e di pratiche che siano volte a prevenire o, quanto meno, a ridurre il rischio di recidiva. Preso atto, infatti, che reati di questa natura provocano un pregiudizio grave e durevole per chi li subisce e per le persone che sono a loro più vicini, non si può non convenire, altresì, sulla necessità di impegnarsi in un’opera di contenimento del rischio di recidiva sulla scorta di una valutazione mirata dei rischi e di una presa in carico degli autori che dovrà passare attraverso un intervento individualizzato. La Raccomandazione è stata redatta dal Council for Penological Co-operation (PC-CP) tra il 2019 e il 2020. Le previsioni contenute nella Raccomandazione possono farsi risalire – stando a quanto riportato nell’ Explanatory Memorandum – alla giurisprudenza della Corte Edu e ai reports del Comitato per la prevenzione della tortura. Disposizioni e linee-guida in questa materia possono rinvenirsi in altri testi che sono stati elaborati nell’ambito del Consiglio d’Europa (v., in particolare, Convention on the Protection of Children against Sexual Exploitation and Sexual Abuse (CETS no. 201), nonché Convention on preventing and combating violence against women and domestic violence (CETS no 210)), <<but none of these conventions deal directly with the assessment, management and treatment of persons who are accused or convicted of a sexual offence>>.
Qui il testo della Raccomandazione.