L’utopistico diritto al posto nelle REMS: una soluzione pratica alle carenze del sistema

Il provvedimento che segue costituisce fulgido esempio di quanto avviene nella prassi quotidiana in risposta alla “chimerica” possibilità per l’avente diritto di trovare posto all’interno delle Residenze per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza (cc.dd. REMS), sulla scia di quanto affermato dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo nell’ultima pronuncia al termine della causa SY contro Italia (qui il commento alla sentenza); e, allo stesso tempo, delle capacità della magistratura di sorveglianza e del sistema sanitario di far fronte a situazioni di particolare difficoltà ed emergenza, anche mediante l’adozione di soluzioni innovative.

In particolare, l’ordinanza in questione trae origine da un riesame anticipato della misura di sicurezza formalmente detentiva, ma sostanzialmente non eseguita poiché il prevenuto non ha mai fatto ingresso in REMS; al contrario, lo stesso risulta allocato presso il Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura presso l’Unità Ospedaliera locale (cd. SPDC), struttura che, sebbene non possa essere considerata assimilabile alla misura di sicurezza sulla base del disposto dell’art. 3 ter, comma 4, d. L. 211/2011, si è dimostrata, in concreto, idonea a contenere le problematiche relative alla gestione di un soggetto psichiatrico. Come affermato nell’ordinanza, “nonostante i plurimi episodi in cui si è reso necessario l’ausilio della forza pubblica e della contenzione meccanica, il Giudice registra come l’intervento attuato dai sanitari dell’SPDC abbia sempre avuto buon esito, riuscendo a gestire (ancorché con difficoltà)” l’odierno istante, e a “ricondurlo al compenso, evitandone fughe o azioni violente nei confronti dei terzi”.

In altre parole, l’ordinanza dà conto del dato fattuale secondo il quale l’ordinamento è riuscito – ancora una volta – a sviluppare da solo gli anticorpi per affrontare lo stato patologico derivante dalla mancanza di strutture residenziali, in questo caso mediante la conversione della misura di sicurezza detentiva in libertà vigilata sostanziale con residenza nel nosocomio.

Alla funzionalità della soluzione, d’altro canto, si accompagnano problemi giuridici ed ermeneutici di non poco conto: occorre domandarsi se il provvedimento di internamento possa considerarsi eseguito, se la misura in essere sia detentiva o meno e, ancora, occorre ragionare in merito alla decorrenza del regime in relazione alla sua scadenza (oggi ex lege disciplinata), valutando se il tempo trascorso in questo contesto “indefinito” debba essere detratto dal termine di durata massima della misura detentiva, così come imposto dalla legge 81/2014.

Quì il provvedimento

Dott.ssa Chiara Semenza, Magistrato di Sorveglianza

Contributi simili

Zef Karaci – Don Roberto Malgesini, “Vai e prendi loro per mano”, ed. Cantagalli 2022

Dalla descrizione: 15 settembre 2020: mentre si prepara alla consueta distribuzione di un pasto caldo ai poveri, don Roberto Malgesini…

Leggi tutto...

22 Ottobre 2022

L’intervista dell’Avv. Michele Passione ad “Osservatorio Giustizia” – l’ergastolo ostativo e la giustizia riparativa

Si segnala l’intervista di Lorena D’Urso all’avvocato penalista del Foro di Firenze, Michele Passione, nell’ambito della puntata di “Osservatorio Giustizia” del 21/11/2021, trasmessa su Radio Radicale.…

Leggi tutto...

27 Novembre 2021

A cura di Guglielmo Sacco (Università di Pisa)
L’UEPE ED ALTRI ATTORI ISTITUZIONALI: PROSPETTIVE DI UNA FUTURIBILE GIUSTIZIA DI COMUNITA’

Premessa: gli Uffici di Esecuzione Penale Esterna oggi La legge 354 del 1975 ha sancito la nascita degli uffici preposti…

Leggi tutto...

11 Settembre 2023

Il Tribunale di Sorveglianza di Perugia solleva questione di legittimità costituzionale dell’art. 4-bis O.P.

Il Tribunale di Sorveglianza di Perugia, con ordinanza n. 1233/2021 del 23 Settembre 2021, sospende il procedimento in corso, volto a decidere sull’istanza presentata dal detenuto circa la possibilità di accedere all’affidamento in prova al servizio sociale, e solleva la questione di legittimità costituzionale rispetto all’art. 4-bis della legge n. 354 del 1975.…

Leggi tutto...

4 Ottobre 2021

Reati di violenza sessuale: il Consiglio d’Europa ha approvato il 20 ottobre 2021 una raccomandazione che contiene le linee guida per la valutazione, la gestione e la reintegrazione degli imputati e dei condannati – Rec(2021)6

La Raccomandazione ha lo scopo (come si legge nel comunicato-stampa di presentazione) di guidare le Autorità nazionali nella elaborazione di una normativa e nella predisposizione di politiche e di pratiche che siano volte a prevenire o, quanto meno, a ridurre il rischio di recidiva.…

Leggi tutto...

25 Ottobre 2021

Cass. Pen., Sez. I, sent. 13 gennaio 2022, n. 17167: Il giudizio di ottemperanza come funzionale prosecuzione del giudizio di cognizione

Con la sentenza n. 17167/2022 la prima sezione della Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso proposto avverso l’ordinanza del…

Leggi tutto...

9 Novembre 2022

Torna in cima Newsletter