Aumenta il numero dei detenuti: è quello che si evince dai dati raccolti.
Difatti, si registra un segnale in controtendenza rispetto alla riduzione che si era avuta nel 2020, anche a seguito dell’emergenza sanitaria. Allora i detenuti erano scesi da oltre 61mila di marzo 2020 a 53.387 alla fine di maggio. Ma l’aumento coinvolge anche le persone ristrette per pene inflitte (non residue) molto brevi, inferiori a 3 anni: oggi sono detenute in carcere per scontare una pena inferiore a un anno ben 1211 persone, altre 5967 per una pena da uno a tre anni.
Sono segnali che preoccupano il Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale, che richiama ad una riflessione responsabile i diversi attori: da quelli territoriali alla magistratura sia di cognizione che di sorveglianza sino ad arrivare alle figure politiche e amministrative. L’obiettivo – ricorda il Garante – deve essere la predisposizione di procedura e risorse per modalità alternative, e socialmente più utili, di espiazione di pene di così lieve entità.
A cura di Angelica Abate.